sabato 4 febbraio 2012

Amo Stephen King

E' innegabile: King è uno scrittore avvincente. Riesce a catturare il lettore nella sua trama e tenerlo interessato e attento per pagine e pagine. Non ho mai letto libri di oltre mille pagine con la voracità con la quale leggo King. La sua scrittura a volte è molto bella, ma ciò che davvero tiene il lettore è l'intreccio, la capacità di delineare molti personaggi, di renderne vive le storie. E' un grande cantastorie, il tipo di letteratura che a me piace.
E poi è bravo a dipingere il Male, la sua onnipresenza, la sua banalità e grandiosità, anche quando sembra causato da qualche evento esterno ed estraneo, un essere soprannaturale o extraterrestre.
Il Male è il grande protagonista dei suoi romanzi, un male umano, molto umano. Un Male potente e grandioso, imprevedibile e feroce tiene in ostaggio a volte intere comunità, ma ne è anche il più amato rappresentante. In The Dome (La cupola), il romanzo che sto leggendo, King descrive la parabola di un eletto del popolo che sfrutta un disastro per diventare un tiranno, diventando un pluriassassino.
Anche i bambini sono personaggi molto amati da King, sono in genere coloro che hanno la capacità di vedere qualcosa che i grandi non vedono o non capiscono, in questo romanzo riescono a vedere il futuro ed uno di loro mostra capacità incredibili di strategia. King ha la capacità di entrare nel mondo dell'infanzia come se non se ne fosse mai allontanato.
Sono arrivata alle ultime 100 pagine e come al solito comincio a rallentare la lettura, dopo aver tanto corso, perchè so già che questa storia mi mancherà, che mi sono affezionata ai personaggi, perchè li vedo e li conosco come fossero miei compagni.
Però voglio finirlo, so che alla fine il Male verrà sconfitto, qualcuno sarò sacrificato e gli eroi saranno riconosciuti ed anche se è solo un romanzo questa certezza mi renderà per un po' più serena.

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