Sono passati tre mesi e qualche giorno dal momento in cui ti abbiamo perso.
Sentiamo moltissimo la tua mancanza, ma abbiamo anche ripreso a vivere.
In quei terribili giorni avrei voluto che il mondo si fermasse, che tutto si bloccasse. Avrei voluto congelare le nostre vite. Ma non succede così.
Io e tuo padre stiamo andando al lavoro, Valeria sta andando a scuola, ha ripreso le lezioni di danza e di pianoforte. Giuseppe è venuto a vivere con noi.
La nostra vita scorre, anche se sembra galleggiare su un dolore immenso che è solo poco sotto la superficie. Basta un niente perchè riaffiori e ci inondi, una tua foto, un vestito, un profumo, una ragazza della tua età, vista per strada, con lo zaino.
A volte penso che sarà sempre così, che questo dolore fa ormai parte della nostra vita e non se ne andrà.
Penso che continuare a vivere sarà galleggiare sul dolore, ogni tanto immergersi e cercare di non sprofondare, poi tornare in alto, a respirare.
Eppure nonostante questo, o forse anche per questo, la voglia di vivere è più forte che mai.
Voglio vivere a lungo, il più possibile.
Voglio tenermi in salute e vedere crescere Valeria, voglio vedere i suoi figli e vederli crescere.
Mi dicono che sono forte, ma non è questo. Non so cosa significhi esattamente essere forte o debole.
So che ho perso qualcosa di così prezioso, so che le nostre vite sono state ferite così profondamente che la spinta a vivere ogni momento è diventata più potente.
Ogni volta che sento di lasciarmi andare, che immagino di dormire e non svegliarmi più, risorge una spinta a continuare, comunque. Siamo vivi e abbiamo la responsabilità di dare un senso comunque a questa vita.
Anche quando sembra non averne.
Soprattutto perchè sembra non averne.
Siamo cresciute insieme, abbiamo fatto percorsi simili, in certi momenti ci siamo perse ma ritrovate nei momenti importanti.Uno dei momenti in cui ci siamo ritrovate è stato dopo un periodo piu' intenso di distacco.E' stato quando è nata Matilde.La ricordo di pochi mesi nella cucina della vostra vecchia casa.
RispondiEliminaLa mia sensazione con te è sempre stata quella di procedere si' ognuna per la propria strada, ma in contatto, sempre.So che ci sei, so che nei momenti importanti ci confrontiamo.
Questo tuo dolore da subito è stato anche mio. Mi ha riguardata da vicinissimo.
Anche il mio percorso è cambiato, come se si fosse creato un punto di rottura anche nella mia vita.
Ci confrontavamo sui figli, abbiamo trascorso anche con loro diversi momenti cruciali.
Il vuoto lasciato da Matilde è enorme ma è vero, dobbiamo andare avanti. Simo
Anch'io sento lo stesso per te: in contatto, pure a distanza.
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